Il nostro relatore, nonché rotariano, Carlo Montalbetti del quale riportiamo un breve profilo qui in calce, ci ha intrattenuti sullo scottante tema dell’industria italiana del riciclo.
La relazione ha toccato numerosissimi aspetti legati ai rifiuti ed al loro riutilizzo, fonte di ulteriore ricchezza e di posti di lavoro.
Gli argomenti trattati sono stati i più vari e ne riportiamo qui di seguito una sintesi.
RICICLO ECO-EFFICIENTE
L’industria italiana del riciclo tra globalizzazione e …….. della crisi
Il settore del riciclo e la green economy
In Europa il settore del riciclo - in senso stretto - è il terzo settore della green economy per occupati e fatturato e il più dinamico dopo le energie rinnovabili.
Il settore allargato del riciclo (riciclo + raccolta finalizzata al riciclo) è la componente più importante della green economy, anche senza considerare la filiera manifatturiera.
La dimensione dell'industria del riciclo in Italia
Forte crescita dell'industria del riciclo per:
• Occupati
• Fatturato
• Investimenti
La crescita ha riguardato tutte le componenti :
- Raccolta
- Recupero (settore in senso stretto)
- Riciclo industriale
Riciclo e industria manifatturiera
La produzione manifatturiera italiana dipende dall'approvvigionamento di materie seconde:
- dal 75% al 100% nell'industria metallurgica
- circa il 60% nell'industria cartaria
- dal 10% al 40% in altri settori come le materie plastiche, il vetro, gli oli, il legno
La quota di produzione industriale da materie seconde è in crescita.
Italia leader europeo del settore
· maggior quantità di materie seconde raccolte dopo la Germania
· più alto tasso di recupero pro-capite di rifiuti dopo la Germania
· quantità complessiva di riciclo industriale (metalli, carta, vetro, plastica, legno) attorno ai valori della Germania
Anomalie e opportunità dell'industria del riciclo in Italia
· L'Italia è uno dei leader europei sia nella raccolta che nel riciclo industriale
· L'Italia non dipende dall'export per il riciclo
· L'impiego di materie seconde non compete con la produzione di materie prime
· Ampi spazi di espansione nell'impiego di materie seconde in alcune industrie
La resilienza del riciclo alla recessione
• Un fenomeno mondiale
• Nessun impatto negativo sulla raccolta post consumo
• Migliore tenuta della produzione secondaria rispetto alla produzione primaria
• Incremento tassi riciclo nel 2009 e 2010
• Recupero prezzi ai massimi storici
L industria italiana del riciclo alla prova della crisi
· Riduzione della quantità raccolte pre-consumo, stazionarietà della raccolte post-consumo
· Riduzione delle quantità assolute di riciclo nel 2009, recupero 2010-2011
· Incremento del tasso di riciclo e dell'utilizzo di materie seconde nel 2009 -2010
Raccolta di materie seconde
· Forte incremento delle quantità raccolte nel periodo 2000 - 2010 per tutti i materiali
· Massimo storico di raccolta nel 2010 per carta, plastica e vetro
· Recupero raccolta pre e post-consumo nel 2010 - 2011 per tutti i materiali
Riciclo di materie seconde
· Incremento del tasso di riciclo nel decennio per tutti i materiali.
· Forte contrazione quantitativa nel 2009, con riduzione delle importazioni
· Incremento del tasso di riciclo nel 2009 - 2010
· Recupero quantitativi riciclati nel 2010 - 2011
La globalizzazione del riciclo
• Le materie seconde hanno mercati mondiali o almeno continentali
• Le esportazioni mondiali di materie seconde sono raddoppiate nel decennio
• La recessione ha avuto poca influenza sulla crescita dell'interscambio
• La forte domanda internazionale e le gestioni consortili hanno governato le oscillazioni di domanda e tenuto alti i prezzi
Sostenibilità dei mercati globali delle materie seconde
Globalizzazione dei mercati delle materie seconde come effetto della nuova geografia industriale
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Nei paesi emergenti la domanda comincia ad essere soddisfatta internamente
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Fabbisogno strutturale
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Organizzazione raccolta e di val Cina per copert qualità
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Minor pressione sulle materie prime
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Import di qualità elevata
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Nuovi mercati per raccolte post-consumo europee
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Competizione tra paesi sviluppati per l'accesso ai mercati del Far East
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Sostegno a prezzi elevati
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Effetti climatici ed energetici – metodologia
L'impiego di materie seconde consente di ridurre - sull'intero ciclo di vita - consumi energetici ed emissioni.
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Le emissioni climalteranti sono calcolate in base energetici e ad emissioni di processo.
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Effetti climatici ed energetici – metodologia
L'impiego di materie seconde consente di ridurre - sull'intero ciclo di vita - consumi energetici ed emissioni.
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Le emissioni climalteranti sono calcolate in base energetici e ad emissioni di processo.
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I risparmi energetici sono conseguiti nella fase di approvvigionamento delle materie prime e/o nella fase di produzione primaria. Trasporti e smaltimenti hanno influenze minori.
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Le emissioni climalteranti funzione dei combustibili del sistema elettrico di riferimento
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I risparmi energetici variano in funzione delle tecnologie e della tipologia di prodotto finito.
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Per i materiali costituiti da biomassa (carta, legno) si è considerato anche il beneficio derivante dalla disponibilità aggiuntiva di biomassa (non prelevata grazie al riciclo) per usi alternativi ai combustibili fossili
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I minori consumi oscillano tra ca. 0% (inerti) e oltre 90% (alluminio)
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Il riciclo industriale in Italia ha consentito nel 2010 minori emissioni pari a 53 milioni di tonnellate.
Riduzione delle emissioni climalteranti e dei consumi energetici
· Le emissioni evitate corrispondono a circa l’11% delle emissioni nazionali di C02eq.
· Le emissioni evitate totali sono calcolate a scala globale. Le emissioni evitate sul territorio italiano sono stimate circa 33 - 38 milioni di t C02eq.
· I consumi energetici evitati sono stimati pari a ca. 14,4 milioni di Tep (tonnellate eq petrolio). I consumi energetici evitati corrispondono all'8% dei consumi energetici nazionali
Riciclo a km 0?
Due analisi di caso discutono il tema del «riciclo a km 0» e dell'impatto dei trasporti sui benefici ambientali.
1. Qual è l'impatto della raccolta differenziata «porta a porta» sui benefici ambientali del riciclo?
I maggiori consumi energetici di raccolta vanificano i vantaggi delle maggiori quantità recuperate?
Ha senso la raccolta differenziata lontano dal luogo di riciclo?
2. Grandi quantità recuperati in Euro in Italia) sono riciclati all'estero.
Esportare in Cina seconde per riciclarle ha un senso ambientale?
Consumi ed emissioni di trasporto annullano i benefici ambientali?
Gli effetti della raccolta differenziata
Le raccolte differenziate «porta-a-porta» hanno consumi energetici doppi o tripli rispetto alle raccolte stradali. Ma l'impatto complessivo è marginale.
I consumi di raccolta incidono tra l'1% e il 4% dei benefici del riciclo.
Massimizzare quantità e qualità delle raccolte ha un netto beneficio ambientale.
Dalla raccolta differenziata al riciclo: l’effetto dei trasporti
I consumi energetici in fase di trasporto dal luogo di raccolta al luogo di riciclo industriale sono più rilevanti ma generalmente non significativi.
In alcuni casi - come il legno dove i trasporti possono superare i 1.000 km - diventano ambientalmente ed economicamente competitive alternative al riciclo.
Quattro linee d'azione per accelerare lo sviluppo dell'industria italiana del riciclo
1. Ampliare il mercato dei prodotti riciclati attraverso il cosiddetto ''green procurement".
2. Accesso al recupero energetico e competizione con il recupero energetico.
3. Integrazione di sistema per migliorare la qualità delle materie seconde recuperate, in particolare dai circuiti di raccolta post consumo.
4. Ricerca e Innovazione di prodotto e di tecnologia di riciclo.
Al termine della relazione si è instaurato un interessante dibattito con i soci incentrato sulla particolare situazione del riciclo nella nostra città di Milano, sulla valorizzazione della tecnica dei rifiuti e sulla diversa natura e prospettiva della raccolta e lavorazione.
Il tocco della campana ha chiuso questa piacevole ed interessante conviviale.
A cura di Massimo Audisio
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Carlo Montalbetti
Laureato in Filosofia. Nel 1977 collabora come account executive presso l’Agenzia di Pubblicità Industrie Pirelli. Dal 1979 al 1986 lavora per il Consiglio Regionale della Regione Lombardia. Dal 1984 fa parte di FERPI ed è membro dell’Ordine dei Giornalisti della Lombardia. Dal 1986 al 1989 lavora in RP Partners in qualità di senior e dal 1989 entra in Comieco, Consorzio Nazionale della filiera cartaria per il recupero e riciclo dei materiali cellulosici, con la funzione di Direttore Generale. E’ autore di diverse pubblicazioni sull’industria del riciclo e sulla gestione e valorizzazione dei rifiuti.
Dal 2006 Consigliere Comunale al Comune di Milano e Presidente Onorario dei Comitati di Quartiere. Nel 2010 è fondatore dell’Associazione “Milano Respira” e tra i promotori del Comitato per i 5 Referendum per l’Ambiente e la qualità della vita a Milano.
Dal 2011 Membro Consiglio Amministrazione Sacbo.