giovedì 27 ottobre 2011

Incontro con Eraldo Bellini "Galileo tra scienza e letteratura"

Il professor Bellini ci ha intrattenuto magistralmente su Galileo, i suoi scritti ed il suo tempo. Ripercorrendo le principali opere dello scienziato fiorentino: “Sidereus Nuncius”; “Il Saggiatore”; “Dialogo Sopra i Due Massimi Sistemi del Mondo”; Bellini ci ha mostrato come lo stile letterario fu oggetto di precisa e approfondita ricerca. Sarà impossibile ripercorrere fedelmente la relazione molto articolata e densa di informazioni. La relazione stabiliva un parallelo tra scienza e comunicazione e quindi sulla necessità di ricercare la giusta letteratura per divulgare concetti complessi. Il mondo è come un libro, se non si conosce il linguaggio con cui è scritto è impossibile leggerne le regole. Il linguaggio è un linguaggio matematico; chi non conosce il linguaggio matematico non può entrare nel mondo della scienza e si trova come in un labirinto.

Il concetto fondamentale è che Galileo comprende che la scienza da occulta deve diventare comunicata e quindi diventa fondamentale la parola per comunicare. A nuove realtà devono corrispondere anche nuove parole adatte a spiegare le nuove scoperte. D’altra parte Galilei non si pose esplicitamente il problema delle conseguenze teologiche delle scoperte fatte con il suo cannocchiale e di come quell'universo immenso, pieno di irregolarità, corruttibile, senza sfere perfette e senza nessun centro potesse essere in conflitto con la visione del mondo difesa dalla Chiesa cattolica.

Ad esempio nel "Sidereus Nuncius", tali scoperte venivano comunicate per la prima volta al mondo e il problema fra scienza e fede non veniva nemmeno discusso o menzionato. Tale questione fu posta a Galilei dalle forti reazioni e polemiche che con il passare degli anni furono suscitate dalle sue scoperte e dal suo modo di indagare, basato sulla lettura diretta del libro della natura, senza ricorso all'autorità, fosse essa aristotelica o teologica.

Egli si vide costretto ad intervenire sulla questione del rapporto fra scienza e fede, sul concetto di verità, con lo scopo principale di difendere la propria autonomia di scienziato ed anche di avvertire la Chiesa del danno che sarebbe venuto alla religione cristiana se avesse insistito a utilizzare la Sacra Scrittura in argomenti di scienza della natura che il progresso scientifico avrebbe mostrato palesemente falsi.

Le scoperte e le intuizioni di Galileo si accompagnano ad una grande curiosità ed interesse ma generano anche stupore e sgomento. L’uomo del ‘600 non è più sicuro che tutto sia fatto intorno all’uomo. Il concetto assai interessante è che già al suo tempo Galileo si poneva in modo chiaro il problema di quale letteratura adottare per essere incisivo nella sua comunicazione e per fare in modo che più ampio fosse il pubblico a cui arrivava eco delle sue scoperte.

giovedì 20 ottobre 2011

Incontro con Guido Magenta "Expo, una tradizione milanese"

La conviviale si è aperta con l’assegnazione di una Paul Harris al socio e amico Pietro Pizzoni. Il riconoscimento, voluto dal Past President Laura Bellodi, premia la costante frequenza di Pietro ai nostri incontri e la sua disponibilità ad intervenire con sapienti e curiose relazioni su eventi storici famosi. Grazie alle relazioni di Pietro impariamo fatti della storia che spesso sono poco noti, la sua lettura degli avvenimenti è sempre molto acuta ma mai noiosa o didascalica. Sono sicuro di interpretare il pensiero di tutti se affermo che la Paul Harris di Pietro Pizzoni premia anche la sua cordialità e simpatia.

Le esposizioni di Milano 1881 – 1894 – 1906

Milano ha una tradizione espositiva secolare, sin dalla prima esposizione universale del 1881, l’attitudine della città a raccogliere i risultati della ricerca e dell’innovazione tecnologica si è confermata e rinnovata. Ce ne ha parlato l’ing. Guido Magenta, assistente del Governatore in carica, durante la conviviale di giovedì scorso.
L’esposizione dell’ing. Magenta è stata accompagnata da molte interessanti immagini in cui è stato possibile rivedere parti della nostra città prima che subissero la profonda trasformazione conseguente, prima all’industrializzazione e poi all’avvento del terziario e dei servizi.
Il pensiero va naturalmente alla prossima esposizione universale del 2015 ed inevitabilmente alle aspettative che ciascuno di noi, come cittadino e come rotariano, ha e spera che non vengano deluse o disattese. Certamente quanto è stato fatto in passato è buona premessa per un futuro positivo certo è che i tempi sono molto cambiati e la nostra città si e molto modificata, non solo urbanisticamente ma anche culturalmente.
Speriamo che prevarrà il sano spirito ambrosiano che ha reso possibili opere eccezionali e speriamo che queste opere eccezionali trasformino la nostra città rendendola più vivibile, più piacevole, più europea. Al termine dell’intervento non sono mancate le domande e le considerazioni di diversi soci tra quelli presenti.

sabato 8 ottobre 2011

Discorso di Richard Bartlsperger sulla storia del ventennale gemellaggio tra i Rotary Club di Norimberga e di Milano Nord Ovest

Gentili Signore e cari amici rotariani, in particolare di Milano, permettetemi di interrompere le Vostre conversazioni. Vi prego di concedermi la Vostra attenzione per un breve intervento.

Su desiderio del nostro Presidente Hans–Peter Mall vorrei ricordare la fondazione e l´inizio del nostro gemellaggio avvenuti vent´anni fa, che nel frattempo si è sviluppato con grande successo. Queste informazioni saranno in specie utili ai più giovani che non hanno potuto partecipare agli avvenimenti dell´epoca. Era il Rotary Club Milano Nord Ovest che intraprendeva i primi passi che ci trovavano impreparati che, però, sfocciavano ben presto in azioni concrete. Oramai sono pochi che possono raccontare gli avvenimenti da esperienza propria per averli direttamente vissuti. Il promotore da parte del Rotary Club Milano Nord Ovest, Raffaele Durante, e suo incaricato Luigi Benedetti, infatti, non sono più fra di noi, mentre l´amico KADEGGE che curava da parte del RC NORIMBERGA i primi contatti non è più in grado di partecipare ai nostri incontri. Il contatto tra i nostri due ROTARY CLUB fu promosso dai vertici della SIEMENS. Infatti RAFFAELE DURANTE, allora il supremo responsabile della SIEMENS ITALIA, aveva sollecitato il nostro amico KADEGGE, allora nel Consiglio di Presidenza della SIEMENS a Erlangen.

Quando il Rotary Club Milano Nord Ovest cercava un ROTARY CLUB tedesco con cui gemellarsi, RAFFAELE DURANTE, insigne economista e di grande influenza nel Rotary Club Milanese, ha fatto pendere la bilancia in favore del nostro ROTARY CLUB NORIMBERGA. Io so´ da vari colloqui con amici Milanesi che loro inizialmente optavano per un gemellaggio con un ROTARY CLUB di MONACO di BAVIERA. DURANTE, però, si opponeva coll´argomento che si dovesse scegliere una città dove si guadagna piuttosto che una città dove prevalentemente si spende, e ribadiva in tal senso la parallela tra Norimberga e Milano. Comunque l´iniziativa dei nostri amici Milanesi di gemellarsi con noi veniva alla mia conoscenza a cavallo Febbraio – Marzo del 1991 (millenovecento-novantuno). Questa data merita speciale menzione perché era singolare, perlomeno per noi a Norimberga. Bisogna rendersi conto che il 3 (tre) ottobre del 1990 (millenovecento-novanta) fu realizzata la riunificazione della Germania e il patto di occupazione fra le quattro grandi potenze di allora fu sospeso. La primavera del 1991 (millenovecento-novantuno) apparteneva a quell´epoca particolarmente movimentata e commovente, in cui la vita di moltissime persone veniva confrontata quasi ogni giorno con nuovi avvenimenti ed esperienze, non di rado anche con situazioni fondamentalmente alterate in ambito familiare e nel rapporto con gli amici.

Noi Rotariani Norimberghesi avevamo solo poco prima concluso la rifondazione del ROTARY CLUB LIPSIA con il festeggiamento della Carta nel Novembre del 1990 (millenovecento-novanta), la prima rifondazione di un ROTARY CLUB nella sedicente ex – REPUBBLICA DEMOCRATICA TEDESCA. A questa si aggiunse la fausta iniziativa del gemellaggio tra i due Rotary Club MILANO NORD OVEST e NORIMBERGA, che noi ritenevamo un segno di rinnovato interesse per la Germania.

Quando mia moglie ed io aderimmo all´invito di partecipare a Milano alla conviviale del 20 (venti) Marzo del 1991 (millenovecento-novantuno), i colloqui con gli amici DURANTE e BENEDETTI hanno confermato che il Rotary Club Milano Nord Ovest era decisamente intenzionato di iniziare il gemellaggio quanto prima, senza indugi. Era mio compito trasmettere agli amici Norimberghesi l´esito di tali colloqui. Il nostro ROTARY CLUB NORIMBERGA aveva, però, in quel tempo già un gemellaggio molto attivo con nostro Partnerclub di Parigi.

Questo gemellaggio era piuttosto vitale perché risaliva in ambedue i Club alla prima generazione che dopo la guerra aveva ricostruito Rotary, varcando confini tra i paesi e le nazioni. Perciò dovevamo fugare i dubbi se il nostro Club fosse in grado di portar avanti simultaneamente due gemellaggi. Ma i bastiancontrari in questo caso non riuscivano a frenare l´entusiasmo di noi altri.

Così abbiamo deciso di organizzare ancora nella primavera del 1991 (millenovecento-novantuno) il primo incontro a Norimberga. Questo doveva offrire la prima occasione per gli amici di Milano di conoscere gli amici e la città di Norimberga, prima ancora che il gemellaggio fosse formalizzato. Dal 6 al 9 (sei al nove) giugno del 1991 (millenovecento-novantuno) ha poi avuto luogo il primo incontro a Norimberga, con 8 (otto) amici rotariani e 5 (cinque) signore da Milano. A un discorso introduttivo sulla storia e sull´attualità di Norimberga seguiva un giro per la città ed una escursione al castello di Pommersfelden nonché alla città di Bamberg.

Il secondo incontro poi è avvenuto dal 25 al 27 (venticinque al ventisette) Settembre del 1992 (millenovecento-novantadue) a Milano. In quell´occasione fu poi firmato formalmente l´accordo di gemellaggio tra i nostri due ROTARY CLUB.

Già durante il primo incontro a Norimberga fu determinato che gli incontri regolarmente dovevano susseguirsi ogni diciotto (sprich: ditschotto) mesi. Nel frattempo è diventato prassi che gli incontri in Italia avenissero nel mese di Maggio mentre quelli in Germania si tenessero nel mese di Ottobre. Ne risulta che noi Tedeschi (sprich: tedeski) possiamo godere della bella stagione primaverile nell´Italia del sole, “wo die Zitronen blüh´n”. Viceversa gli amici Italiani possono verificare durante le loro visite in Ottobre che la Germania non viene molto favorita dal clima. Ma neanche questo non compromette la vivacità degli incontri nel freddo settentrionale.

C'è da aggiungere un´ultima importante considerazione: per noi rotariani Tedeschi un gemellaggio con un Rotary Club Italiano non è un gemellaggio normale, come viene frequentemente coltivato tra Rotary Clubs oltre i confini nazionali. Un gemellaggio con amici Italiani è per noi particolarmente ricco di forti emozioni, che esprimono i profondi legami culturali, esistenti da secoli, fra l`Italia e la Germania. Questo vale anche oggi come oggi malgrado la criticità che viviamo attualmente nel difficile rapporto politico, che si può ogni tanto riflettere anche sui rapporti personali. Noi Tedeschi cerchiamo sempre nel incontro con l`Italia come paese e con Italiani come persone il compimento di un desiderio culturale, un desiderio per le origini e le gloriose fondamenta della cultura occidentale

Vi ringrazio della Vostra attenzione.