Nell’ambito di un progetto di ricerca focalizzato su: “Le cellule staminali per il trauma cranico”, l’Istituto Mario Negri ed i Rotary Milano Naviglio Grande San Carlo, Milano Nord Ovest, Milano Settimo, Milano Ca’ Granda, Milano Scala, hanno collaborato nell’organizzazione di un “Concerto Evento” che si è tenuto lo scorso martedì 17 ottobre presso l’Istituto Mario Negri. Due musicisti d’eccezione quali Franco Cerri e Sante Palumbo, accompagnati da Attilio Zanchi, Stefano Bagnoli e Monica Giuntoli, hanno dato vita ad una serata davvero particolare ed entusiasmante.Il Prof. Garattini ci ha accolti con un caloroso saluto di benvenuto e ci ha ricordato, da un lato, l’impegno e l’opera svolti dall’Istituto e, dall’altro lato, ha illustrato il Progetto di ricerca cui la serata è stata dedicata.Il trauma cranico è una delle gravi cause di mortalità che colpisce, particolarmente, la popolazione giovanile (che fa maggior uso di motocicli).Purtroppo ad oggi non ci sono ancora terapie capaci di riparare il danno provocato nel cervello ed in grado di ripristinare le funzionalità perdute in seguito al trauma.La ricerca mira a comprendere i possibili vantaggi derivanti dalla somministrazione di cellule staminali nuove che esercitano un’azione protettiva e ripristinano, almeno in parte, la funzione motoria e la memoria.L’Istituto, nella persona del suo Direttore, ha quindi espresso viva gratitudine al Rotary, ed in particolare ai Club che hanno collaborato alla realizzazione dell’Evento, per il costante supporto alle attività di ricerca e di studio.Ha poi dato il via ai musicisti che, nella loro esibizione, hanno proposto numerosi brani di musica jazz scelti tra gli “evergreen” a tutti noti.Tra gli altri: - Bye bye blues, di Fred Hamm ; - Bluesette, di Jean “Toots” Thilmans; - Le fogliemorte; - It could happen to you, di James Van Heusen; - Foggy day, di George Gershwin; - Merci beaucoup, di Gorni Kramer.
La chitarra di Franco Cerri ed il pianoforte di Sante Palumbo hanno così allietato la serata riportandoci in un clima vivace e “ritmato” e facendo gustare ai numerosi rotariani presenti il piacere di una musica che lascia spazio al dialogo tra i musicisti ed all’improvvisazione.Al termine del concerto un ricco buffet ha chiuso la serata.
A cura di Massimo Audisio