martedì 28 maggio 2013

Incontro di Giovedì 23 Maggio 2013 con Piergiorgio Danelli : "La chirurgia oggi. Dall'Arte al presente attraverso la tecnologia"

La serata è stata anzitutto allietata dall' ingresso nel Club di un nuovo socio: l'Avv. Giuseppe Giannì.
In seguito alla presentazione del Presidente Bottini, l'Avv. Giannì, accompagnato dalla Signora, ha rivolto a tutti i presenti un saluto  ed un particolare ringraziamento ad Alessandro De Cicco per avergli offerto la possibilità di associarsi al nostro gruppo
La presenza di Giannì rappresenta un ampliamento delle competenze già presenti nel Club essendo agli esperto in materia di Diritto Amministrativo.
Il nostro Socio PierGiorgio Danelli, medico chirurgo, docente universitario, nonché primario ospedaliero ci ha accompagnati attraverso la storia della medicina con una rapida carrellata nei corso dei secoli.
Il termine chirurgia deriva dal greco e coniuga in sé l'espressione "lavorare" e l'espressione "mani", essa rappresenta dunque necessariamente un'attività manuale.
La prima traccia di un intervento chirurgico risale a circa 6500 anni fa allor quando, con la trapanazione del cranio, si allontanavano gli spiriti maligni che si erano impossessati della mente del malato (il che evidenzia comunque una sofferenza a livello celebrale).
È curioso rilevare che in Francia, nel XVII sec. si seguivano ancora le stesse metodiche.
Nel medioevo la chirurgia era lasciata ai barbieri tanto che nel 1540 viene costituita la Compagnia dei barbieri chirurghi e nel 1745 in Inghilterra venne costituita la Royal Surgeons Company. 
L'attività del medico era diversa da quella del chirurgo, egli interveniva sempre dall'esterno senza avere un contatto fisico con il paziente ma somministrando allo stesso medicinali e preparati chimici che si riteneva potessero recare beneficio al malato.
Il primo vero inquadramento teorico va ricondotto al Vesalio con il De humani corporis fabbrica.
E solo nel XIX sec. invece che si arriva a comprendere i termini di emostasi, infezione ed anestesia.
L'emostasi era già stata teorizzata da Ambroise Paré nel 1500.
Laennec nel 1800 inventa la stetoscopio; poiché il medico non poteva toccare i corpo del paziente, (prerogativa come detto del medico chirurgo) e dovendo egli visitare una signora assai formosa Laennec ebbe l'intuizione di inventare uno strumento che gli potesse consentire di auscultare "a distanza" il paziente, intuizione che ebbe guardando dei bambini giocare con una canna di bambù e quindi in un modo del tutto casuale come gran parte delle scopette scientifiche sono state.
A Vienna nel 1847 viene intuita la trasmissione di malattie dovuta alla scarsa igiene tra i medici, poiché si rilevò che i reparti di ostetricia nei quali operavano esclusivamente ostetriche presentavano un tasso di mortalità tra le puerpere assai inferiore a quello riscontrato nei reparti nei quali operavano i chirurghi.
Nel 1879, poi, Pasteur dimostrò la contaminazione batterica ma fu fortemente osteggiato dai suoi colleghi medici.
Nel 1883 Lister accerta la trasmissione della cancrena tra pazienti ai quali venivano applicate fasciature sporche e sui quali si interveniva con ferri riutilizzati.
Fu così accertato che l'applicazione sulle ferite di acido fenolico consentiva di ridurre la trasmissione.
Anche l'anestesia, che oggi tutti conosciamo, fu scoperta quasi casualmente.
Nel 1799 già si era accertato che l'uso dei gas esilaranti (laughing gas) provocava ilarità, talvolta irrefrenabile, nel soggetto a cui venivano somministrati.
Nel 1846 a Boston si scoprì poi che dopo le risate il soggetto spesso si addormentava.
Così pure i raggi X, come tutti sappiamo scoperti dal fisico Roentgen nel 1894, vennero individuati per sbaglio nel laboratorio di casa mentre Roentgen era intento a fare tutt'altra ricerca.
Kocher scoprì anch'egli casualmente la pinza che ancora oggi porta il suo nome, con l'uso della quale la mortalità per tiroidectomia venne ridotta dal 75% al 1%.
Dobbiamo attendere sino al 1900 per veder diffondersi l'uso dei guanti di gomma e degli ambienti sterili.
Il primo trapianto di rene fu effettuato da Murray nel 1954.
Il primo trapianto di cuore fu effettuato da Barnard nel 1963.
La scoperta della ciclosporina risale invece solo al 1972.
Il primo intervento di resezione di un organo interno in laparoscopia è stato effettuar in Brasile nel 1975.
Molti passi sono stati fatti negli anni sino a giungere alla messa a punto del robot "Da Vinci Surgical Assistant" realizzato in Germania nel 1988.
Questo strumento non serve per eseguire interventi di ogni tipo né possiamo immaginare che abbia sostituito l'intervento del chirurgo.
Esso presenta un'evidente utilità in alcuni interventi particolari come quelli legati alla chirurgia della mano.
La consolle ed il robot oggi sono presenti nelle stesse sale operatorie dove opera il chirurgo e costituiscono un valido supporto.
Enormi passi sono stati compiuti con riguardo alla ricerca ed allo sviluppo di mezzi diagnostici.
Oggi possiamo ricostruire in modo virtuale anche un organo del corpo umano.
Allo stesso modo le terapie mediche hanno avuto un'accelerazione rilevante per effetto della scoperta, nel 1953, dell'elica del DNA.
Tutte queste scoperte, però, non devono prendere sopravvento sulla clinica.
Non sarebbe utile né per la medicina né per i pazienti abbandonare la semeiotica.
Non dobbiamo farsì che l'interesse dell'industria venga anteposto a quello del paziente ammalato e quindi fondamentale tenere a mente che l'occhio clinico rappresenta uno strumento incredibile per la cura delle malattie. 
L'occhio clinico è l'esperienza del chirurgo.
La tecnologia rappresenta un'evoluzione che non possiamo più trascurare ma l'esperienza è fondamentale per non perdere quel patrimonio che verrebbe, diversamente, cancellato dall'Imaging.
Occorre quindi insegnare ai giovani ad eseguire personalmente determinati interventi così per esempio la sutura manuale o automatica. I giovani medici chirurghi devono oggi conoscere l'offerta tecnologica ma devono anche essere in grado di intervenire con gli strumenti della chirurgia tradizionale.
Attraverso questo percorso si potrà non solo tramandare la conoscenza e l'esperienza acquisite nei secoli ma si potrà anche limitare i costi della chirurgia che, se non monitorati e dominati, sono destinati a crescere in modo esponenziale.
                                                                                
                                                                                   A cura di Massimo Audisio
 
 

mercoledì 22 maggio 2013

Incontro di Giovedì 16 Maggio 2013 con Francesco Confuorti : "Crisi economica e finanziamento a favore di famiglie e imprese"

Il dott. Confuorti inizia la sua relazione segnalando come i problemi del nostro paese siano principalmente legati alla mancanza di regole, alla illegalità diffusa e ai problemi derivanti dal costo dell'Energia, che da noi è molto più cara che il altri paesi europei a causa della mancanza di scelte fatta negli anni dalla classe politica.
Ora dobbiamo sfruttare la opportunità di riorganizzare il paese sulla base del concetto di  mutualità; gli italiani sono persone ospitali, ma noi non pensiamo come nazione, ma come agglomerato di persone.
Gli altri paesi hanno fatto sistema, hanno reagito alle sfide con risposte sistemiche.
Gli Usa erano in crisi anni fa, hanno dato soldi alle banche che a loro volta hanno finanziato le imprese anche per la loro ristrutturazione, aiutandole a riprendersi e a restituire i prestiti. E’ stata fatta  una scelta basata sulla economia reale e sul rischio di impresa bancario, come era giusto.
Il nostro sistema bancario  ha tenuto invece  i soldi ricevuti, perché è controllato dal tesoro, che a sua volta controlla le fondazioni e che a loro volta controllano le banche. Non c'è ritorno degli investimenti perché non vi sono investimenti nella economia reale. Il rischio di una patrimoniale analoga a quella del governo Amato di anni fa è purtroppo reale.
L'interesse del paese è che si sviluppi verso l'interno, riqualificando il territorio, sfruttando quello di bello che abbiamo, ad esempio arte e natura.
Il  mare di liquidità attuale è rischioso perché eccessivo.
La prossima crisi in Europa potrà essere in Germania, perché la riforma del lavoro fatta dieci anni fa non è attuale e non si vedono movimenti per modificarla.
La Spagna ha invece fatto una riforma del diritto del lavoro che può aiutare la ripresa dell’economia.
I tedeschi stanno finanziando il boom immobiliare con tassi al 2% che rischiano di creare una bolla immobiliare come già avvenuto in altre nazioni; ma il vero problema della Germani è che i land tedeschi sono indebitati.
Bisogna sempre prestare attenzione ai mercati finanziari, per loro natura speculativi ed instabili.
Bisogna reinventare una economia di mercato locale come è stata quella degli anni sessanta.
La riforma del lavoro in Italia deve riguardare la flessibilità, non il costo perché la nostra mano d’opera è in gran parte specializzata e produce prodotti ad alto valor aggiunto.
Per la politica energetica, è necessario la ridistribuzione dei rigassificatori, a causa del tipo di energia che importiamo.
Altro problema del paese è la certezza del diritto, che coinvolge ogni attività in senso negativo.
A domanda, il dott. Confuorti risponde che la cartolarizzazione richiede una corretta  informazione; questa manca quindi la cartolarizzazione non decolla. Va bene nelle economie evolute, ma in Italia questo meccanismo ancora non è ancora attuabile.
Essa è una funzione nella quale chi dovrebbe prendere il rischio non lo prende, ma  cerca di passarlo ad un altro.
La banca che fa troppo cose nello stesso tempo, anche diverse per natura,  arriva a cercare solo il suo interesse scaricando il rischio sui clienti, vedansi i casi Parmalat, Cirio ecc.
Magosso, sostiene che la Germania rischia di implodere a causa dei problemi interni derivanti soprattutto dall’indebitamento dei Land;  chiede qualche notizia in più sul futuro di quella nazione.
Il relatore ricorda che il ministro delle finanze tedesco ha detto che per un sistema bancario europeo bisogna rivedere il trattato; è, nei fatti, un segnale che fa emergere la debolezza del paese.
Il dott. Confuorti cita al proposito, la situazione del bilancio della Deutche Bank, che nei suoi assets  si sostiene anche con i titoli di stato che in teoria sono risk free.
Il sistema delle banche locali italiane è  molto più solido perché più legato alla realtà del paese.
A una domanda sulla struttura burocratica del paese e la  pletora di tutti i dipendenti pubblici che sono  i più pagati ed i più inefficienti in Europa, il dott. Confuorti concorda sulla necessità di interventi che diano  certezza ed efficienza al funzionamento dello stato.
Non vi è certezza se non si è in  grado di prendere i provvedimenti necessari per cambiare le cose.
L’Italia, paradossalmente è l'ultimo paese comunista per la struttura di controllo della cosa pubblica e il primo paese arabo, perché ha lo stesso tasso di disoccupazione giovanile dell'Egitto.
Da questa situazione, prosegue il relatore, possiamo uscire tirandoci  su le maniche e cambiando le cose.
Il sistema ha una spesa sociale necessaria, sanità ed anziani, ma gli eccessi della pubblica amministrazione devono essere rimediati.
E’ inoltre necessario ridurre il consumo  energetico con energie alternative visto la decisione di non ricorrere al nucleare.
Infine ricorda che se è impossibile aumentare le entrate, come nel nostro caso vista la fiscalità eccessiva, occorre ridurre le spese. L’Italia ha ampio margine di manovra in questo, ma la classe politica esita perché si basa su un consenso drogato dalla elargizioni elettoralistiche.
Infine cita la fiscalità e la mobilità del lavoro.
Ricorda che la differenza tra Europa ed America e che noi abbiamo costruito la moneta, gli Stati Uniti una nazione.
Il tocco della campana ha posto fine a questa attuale ed interessante conviviale.

                                                                                              A cura di Patrizio Tumietto
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Francesco Confuorti
Francesco Confuorti ha iniziato la sua carriera a Wall Street a New York presso l’International Department for Risk and Arbitrage con E.F. Hutton & Co.
In seguito divenne Direttore dell’International Department at Oppenheimer & Co., e  poi Amministratore Delegato e Consigliere di Amministrazione di Oppenheimer & Co. Italia.
Francesco Confuorti ha fondato ed è stato Presidente della Banca Advantage di Investimenti & Gestioni di Milano - Adbank.
E’ attualmente membro della National Futures Association (N.F.A.) e membro della Financial Industry Regulatory Authority (FINRA).
Nel 1993 ha fondato a New York la Advantage GFC LLC.
Nel 1996 ha fondato la Advantage in Lussemburgo, una società finanziaria indipendente con un propria rete internazionale che offre servizi di investimento, servizi di consulenza e gestione patrimoniale a un gruppo selezionato di clienti privati, aziendali e istituzionali.

martedì 21 maggio 2013

Incontro di Giovedì 9 Maggio 2013 con Fabio Carniol : "Tornare a crescere: l'importanza della gestione del capitale umano"

Il Dott. Fabio Carniol, Amministratore Delegato per l'Italia della Towers Watson, ha tenuto una approfondita ed interessante relazione intitolata: "L'importanza della gestione delle persone per le strategie di crescita".
Il tema trattato ha riguardato, in estrema sintesi, l'importanza dell' engagement sostenibile per la crescita delle aziende.
Sono state esaminate le azioni più importanti per guidare la crescita stessa: le tre azioni principali sono risultate essere 

1) L'aumento della gamma di prodotti e di servizi
2) l'ingresso in mercati nuovi 
3) il rafforzamento delle reti di vendita.

Sono quindi state analizzate le aree "sensibili" che ogni azienda deve valorizzare al fine della crescita stessa.
Le sfide che vengono affrontate sono principalmente le seguenti:
  1. La mancanza di piani di successione
  2. La perdita di talenti in "ruoli – chiave"
  3. Il basso livello di motivazione fra i dipendenti
  4. L'incapacità di attrarre talenti nuovi
  5. Eventuali carenze nel team manageriale
  6. L'incapacità di far uso della retribuzione variabile per premiare i migliori lavoratori
  7. Il reclutamento "aggressivo" da parte di aziende concorrenti
  8. L'incapacità di remunerare i dipendenti  in mando competitivo
  9. L'inadeguatezza dei benefits per i dipendenti.
A livello internazionale esistono linee di tendenza che incidono pesantemente sulla crescita aziendale.
Da un lato le sfide che l'azienda deve affrontare sono la pressione sul contenimento dei costi, la difficoltà a rispondere alle aspettative in termini di mansioni e sicurezza del posto di lavoro, la pressione sull'aumento di produttività,
le competenze non allineate con le esigenze aziendali, l'inadeguatezza dei leaders al nuovo contesto, la difficoltà di mantenere un sistema retributivo competitivo e capace di attirare talenti.
Dall'altro lato le preoccupazioni dei lavoratori che si pongono frontalmente con le difficoltà sopra esposte, sono sintetizzabili nelle aspettative di incremento della retribuzione, nella sicurezza del posto di lavoro, nell'incremento del lavoro senza miglioramenti della posizione professionale, nell'inadeguatezza delle competenze per i ruoli disponibili, nella sfiducia verso la leadership e nell'ansia per il futuro.
È quindi necessario individuare un "coinvolgimento sostenibile" che potremmo definire come l'intensità del rapporto fra l'azienda e i dipendenti e che si sostanzia nello sforzo congiunto per conseguire gli obiettivi in un ambiente che fornisce gli strumenti ed assicura il benessere.
Il coinvolgimento passa attraverso la conoscenza e la condivisione degli obiettivi dell'azienda, attraverso un legame emotivo verso l'azienda e verso il proprio lavoro, nonché attraverso la volontà di impegnarsi per il successo dell'azienda.
Ovviamente dal punto di vista organizzativo, per consentire lo sviluppo del coinvolgimento è necessario mettere le persone nelle migliori condizioni per fare bene il proprio lavoro e, conseguentemente, per raggiungere i migliori risultati.
In Italia le statistiche mostrano che solo 1 lavoratore su 4 è seriamente motivato nello svolgimento del proprio lavoro.
Circa il 40 % invece è del tutto privo di motivazione, mentre il 36% non trova sostegno a livello aziendale alle proprie aspirazioni e determinazioni.
Oggi il livello di coinvolgimento sostenibile varia moto a livello planetario ed incide fortemente sulle scelte delle società multinazionali.
Se a livello mondiale l'indice medio può essere determinato nella misura del 35 % dei lavoratori vediamo che nei paesi così detti emergenti esso è ben al di sopra di tale percentuale (si pensi al 57% del Messico, al 51% dell'India ed al 50% della Cina).
Nei pesi che hanno tracciato la linea del sistema capitalistico, invece quell'indice si colloca tra il 15% del Giappone sino al 29% della Germania.
Sono 5 le principali linee guida del coinvolgimento dei dipendenti: anzitutto la leadership, in secondo luogo il benessere nel luogo di lavoro in terzo luogo la conoscenza degli obbiettivi aziendali e la comprensione di come il proprio lavoro possa contribuire al successo dell'organizzazione, in quarto luogo lo stile di direzione che si sostanzia con il rispetto nei confronti delle persone, l'incoraggiamento ad essere propositivi, la coerenza tra il dire ed il fare e l'efficacia delle politiche di sviluppo delle carriere.
Guardando al futuro ci rendiamo conto di quali saranno i paesi più ricchi di talenti.
Paesi come l'Indonesia, la Malesia, le Filippine, l'India, la Cina, il Sud Africa, il Qatar, gli Emirati Arabi, l'Arabia Saudita, l'Egitto, il Marocco ,il Perù, il Brasile, la Colombia, rappresentano quei paesi che potremmo chiamare emergenti dal punto di vista dell'offerta di elevata qualificazione della "forza lavoro", in grave deficit si trovano i Paesi europei (con l'eccezione della Repubblica Ceca e del Belgio) e l'America del Nord con il Canada.
È quindi comprensibile che le destinazioni scelte dalle imprese, prevalentemente multinazionali ma non solo, ricadranno su quei Paesi ricchi di offerta di talenti con conseguente allontanamento delle attività produttive e commerciali dai così detti Pesi occidentali.
L' analisi dei cardini dell'attrazione, della fidelizzazione e del coinvolgimento sostenibile ha poi evidenziato che come ai fini dell'attrazione dei lavoratori gli elementi fondanti sono rappresentati (a livello mondiale) dalla sicurezza del posto di lavoro dalla retribuzione, dalla comodità nel raggiungere la sede di lavoro, dalle opportunità di carriera e dalla  reputazione dell'azienda.
Gli elementi caratterizzanti la fidelizzazione dei lavoratori possono invece essere individuati nella retribuzione, nelle possibilità di sviluppo di avanzamento nella carriera, nella fiducia verso la leadership, nella relazione diretta con il proprio leader ed in un basso livello di stress.
Infine il coinvolgimento sostenibile deve necessariamente passare attraverso il riconoscimento della leadership, un basso livello di stress ed un accettabile livello di attività lavorativa, la chiarezza degli obbiettivi, il riconoscimento di uno stile di direzione e la reputazione dell'azienda.
Non sarà più possibile limitarsi a considerare la retribuzione l'unico elemento di coinvolgimento dei lavoratori, ma sarà al contrario necessario focalizzare l'attenzione anche su un livello di welfare accettabile, che si potrebbe sostanziare attraverso un piano sanitario, coperture assicurative, previdenza complementare, walfare aziendale, benefits, flessibilità nell'orario di lavoro e nelle ferie.
A tal fine occorrerà analizzare in modo diverso le esigenze dei dipendenti, cambiando l''approccio verso il tema della ricompensa, comprendendone meglio le necessità ed i desideri ed offrendo flessibilità per soddisfare meglio l'esigenze della persona.
Dovrà però essere tenuto presente che le esigenze dei dipendenti variano sempre in relazione all'età degli stessi ed alle loro diverse necessità.
Conclusivamente il Dr. Carniol ha fornito 5 spunti per una gestione delle persone in linea con i mutati modelli di business:
  1. Ambiente motivante
  2. Talent sourcing
  3. Ambiente di lavoro altamente virtuale e flessibile 
  4. L'aggiornamento delle competenze attraverso programmi di formazione 
  5. La revisione e modifica dei processi e delle strutture organizzative
Numerosi ed approfonditi sono stati gli interventi dei soci presenti a cui è seguito, conclusivamente, il rituale tocco della campana.

                                                                          A cura di Massimo Audisio

venerdì 10 maggio 2013

Incontro di Sabato 4 Maggio 2013 : " Incontro a Milano (2 - 5 Maggio 2013) con il Rotary Club gemellato di Norimerga - Cena di Gala presso il Ristorante Villa Torretta "

E’ sotto la presidenza di Aldo Bottini che si è svolto quest’anno a Milano, da giovedì  2 a Domenica 5 Maggio 2013, il consueto incontro con gli amici di Norimberga, nostro club gemellato.
Il nostro Immo Bennewitz, come sempre in prima linea nell’organizza zione di questi incontri, è arrivato a Milano insieme a Marlies, Martin e Cornelia Schmitt il mercoledì per col laborare nella definizione degli ultimi dettagli.
Il resto dei di Norimberga, circa trenta, sono atterrati a Malpensa il giovedì ricevendo il benvenuto di Aldo e Giovanni Bottini, Fabio Toldo, Mario e Maria Vittoria Ragazzini, ed hanno quindi raggiunto il Grand Hotel Doria dove li attendeva Andrea Bertolio.  
Ci siamo quindi tutti ritrovati a casa di Giulia e Andrea Travelli, dove, nel frattempo ci hanno raggiunti anche altri amici del Nord Ovest accompagnati dalle rispettive consorti.
L’atmosfera della serata è stata molto accogliente e ci ha consentito di tributare agli amici tedeschi un caloroso ed amichevole benvenuto.
Un ottimo servizio di catering ha contribuito ad allietare l’incontro.
Il venerdì mattina, dopo un’abbondante colazione, ci siamo ritrovati al Castello Sforzesco dove abbiamo visitato i Torrioni e le Merlate con l’aiuto di due guide molto gradevoli e professionali che sono però sempre intervenute in lingua tedesca.
In pullmann abbiamo, quindi, raggiunto la Basilica di Sant’Ambrogio, meta obbligata per qualsiasi turista che desideri conoscere la nostra città.
Quindi, ci siamo diretti verso il Duomo per la pausa di colazione al Ristorante Maio, all’ultimo piano de “La Rinascente”, dove abbiamo gustato un buon cibo ed una gradevole vista delle meravigliose guglie del Duomo.
Nel pomeriggio la visita al Museo della Scala, alla Pinacoteca di Brera e al Cenacolo in Santa Maria delle Grazie hanno concluso la parte turistica della giornata.
Alle 19.30 abbiamo poi assistito, al teatro alla Scala, al balletto “Giselle”, del romanziere francese Théophile Gautier.
Una performance di due ore piena di fascino.
Poi, attraversando la Galleria, abbiamo raggiunto il Ristorante Biffi dove abbiamo consumato un’ottima cena.
La giornata di Sabato è iniziata con la visita al Duomo, seguita dalla vista al Museo del 900, inaugurato  pochi anni fa dall’allora sindaco Letizia Moratti, e che rappresenta una delle maggiori raccolte italiane di arte moderna.
Abbiamo quindi raggiunto i Navigli per una pizza in compagnia, una passeggiata sotto un bel sole e una interessantissima visita alla stupenda basilica di San Eustorgio e alla Cappella Portinari.
Non è mancato, successivamente, il tempo per un po’ di shopping nel “quadrilatero” della moda.
La cena di Gala si è tenuta presso il Ristorante “Villa Torretta” ai confini tra Milano e Sesto San Giovanni.
Villa Torretta è una delle 3 ville storiche di Milano, prestigiosa residenza gentilizia appartenuta alla famiglia genovese degli Spinola, spesso di stanza a Milano.
L’aperitivo è stato servito all’aperto grazie anche al clima favorevole di questi giorni.
Successivamente siamo passati nella Sala delle Rondini per la cena.
Il Presidente Aldo Bottini ha ringraziato anzitutto gli amici di Norimberga per la numerosa e appassionata  partecipazione a questo evento che, facendo seguito agli altri precedenti incontri, rappresenta un rafforzamento dell’unione e dei rapporti tra i due Club.
A fine cena, il Presidente di Norimberga Willi Bouhon ha tenuto un breve discorso , magistralmente tradotto da Luigi Guarneri, sottolineando l’amicizia e la vicinanza che lega sia i nostri due Club sia i Soci singolarmente.
Egli ha inoltre confermato la volontà del Club di Norimberga di cooperare insieme a noi nella definizione e nella realizzazione di un service che possa consolidare, anche sotto questo profilo i  nostri comuni intenti.
Il Presidente Aldo Bottini, impeccabilmente supportato nella traduzione del nostro Immo Bennewitz, ha richiamato l’attenzione di tutti sugli importanti sviluppi ed eventi che vedranno protagonista nei prossimi anni la nostra città.
Ed ha ripercorso, dalle comuni radici sino ad oggi, i momenti di unità tra il Club di Norimberga e il Milano Nord Ovest.
Non è mancato, naturalmente, uno sguardo progettuale verso il futuro.
Dopo uno scambio di doni, il tocco della campana ho posto fine a questo bellissimo incontro.
Domenica mattina dopo una rapida e interessante visita al Cimitero Monumentale a cui hanno partecipato anche alcuni Amici italiani, gli ospiti  tedeschi, scortati da Aldo Bottini, hanno raggiunto l’aeroporto di Malpensa.
Il prossimo incontro si terrà in Germania, non è ancora nota la località, ma non sarà purtroppo sotto la mia presidenza.
Vedrò di “inventare” qualcosa magari coinvolgendo anche i nostri amici di Norimberga.
                                                                                              
                                                                                                     A cura di Massimo Audisio