mercoledì 23 maggio 2012

Incontro del 17 Maggio 2012 con Stefano Riela Borsisti e Ryla

Quella del 17 maggio 2012 è stata una conviviale dedicata ai giovani e come sempre è stato piacevole verificare che ancora molti di loro sono volenterosi, ottimisti e determinati nell’affrontare il mondo del lavoro competitivo ed ostico che è al loro cospetto.
I due studenti del master della Bocconi - Federica Spinella e Fabrizio Piolanti - presentati dal socio Riela essendo purtroppo impossibilitata a presenziare Magda Antonioli impegnata all’estero, selezionati per l’assegnazione delle borse di studio intitolate ad Aldo Spirito ed a Umberto Bonapace, hanno tracciato in maniera sintetica e chiara, sia le loro ambizioni professionali per il prossimo futuro lavorativo, sia il contenuto delle tesi che andranno a completare alla fine del loro percorso di studi al Master della Bocconi. Lo spunto di riflessione suggerito quest’anno per lo sviluppo delle tesi è stato “Il ruolo del turismo come leva di sviluppo di nuovi modelli di real estate”. Avendo i nostri borsisti predisposto un sunto del loro intervento ritengo proficuo riportarlo in quanto segue in modo che sia più fedele il rapporto di quanto detto.
“L’importanza che il settore turistico ricopre in Italia è notevole, ma la crisi degli ultimi anni ha posto un freno ad una delle leve trainanti dell’economia del paese.
La mancanza di infrastrutture e di strutture adeguate a soddisfare il bisogno della domanda ci pone nelle condizioni di dire che un investimento massiccio immobiliare nel settore turistico sia strettamente necessario. Il progetto che intendiamo sviluppare si occupa appunto di analizzare tutti i possibili investimenti e i modelli di business che possono avere successo e rilanciare l’intero settore turistico. Innanzitutto desideriamo parlare del ruolo del design e dell’architettura, abbiamo infatti evidenziato come questi edifici estremamente innovativi possano essere come elementi di riconoscimento di una città divenendo attrattori turistici da non trascurare. Ponendo attenzione nell’hospitality un caso esemplare lo ritroviamo nel Nhow Hotel di Milano, dove l’attenzione al design richiama un segmento turistico non indifferente. Come secondo punto ci occupiamo di un trend esponenziale degli ultimi anni come la sostenibilità ambientale. Nello specifico tratteremo l’aspetto sotto due punti di vista: gestionale ed architettonico. Dal punto di vista gestionale parleremo di come l’architettura e l’innovazione green possa aiutare nel gestire i costi in maniera efficiente in una struttura turistica (p.e. Lefay Resort Lago di Garda). Dal punto di vista architettonico invece evidenzieremo gli aspetti più innovativi e strutturali di un albergo green e come questo possa essere fondamentale per l’immagine della società. La terza parte verte sull’identificazione di modelli di business innovativi che coniugano al meglio il real estate e il turismo. Per quanto riguarda il wellness parleremo di Spa Henri Chenot presso L’Albereta Relais & Chateaux – Erbusco e di Atomic Spa Suisse presso Boscolo Exedra Milano. Per quanto riguarda il Golf, segmento di clientela che sta aumentando e con un elevato potenziale, parleremo di Donnafugata Golf Resort & Spa di Ragusa e del Verdura Golf & Spa di Sciacca. Passeremo poi a descrivere un altro fenomeno in espansione che nasce da una filosofia di recupero. Il territorio italiano possiede molti spazi e borghi non utilizzati, la nascita dell’albergo diffuso contribuisce ad un loro recupero per una riconversione alberghiera. Come casi di successo parleremo di Sextantio a Santo Stefano di Sessanio e di Locanda di San Martino a Matera. L’ultimo aspetto si occupa di analizzare come le cantine vinicole possano essere fonte di turismo attivo per soddisfare la domanda di turismo enogastronomico sempre crescente. Parleremo infatti della Cantina Tramin di Werner Tscholl e della Cantina “Carapace” di Arnaldo Pomodoro. L’ultimo modello di business trattato è il Condo-hotel, questo nuovo concept alberghiero permette di unire il mondo turistico a quello immobiliare creando sinergie. Per meglio comprendere come possa essere un valido investimento, vedremo l’unico caso italiano di Ramada.
Successivamente, sempre nell’ambito delle iniziative Rotary per i giovani è intervenuta Emanuela Tomat, Prefetto del Rotaract Milano, la quale, avendo partecipato all’ultima edizione del seminario Ryla, ce ne ha raccontato gli aspetti più interessanti e sintetizzato le sue considerazioni sull’esperienza.
Come sempre brillante e diretta l’esposizione di Emanuela, accompagnata da alcune slide, ci ha permesso ancora una volta di comprendere quanto importante e quanto formativa possa essere la trasmissione delle esperienze professionali dei più anziani quando, come nel caso del RYLA, viene disinteressatamente trasmessa ai giovani che ne fanno bagaglio utile per il futuro.
La relazione di Emanuela Tomat è riassunta nelle pagine che seguono e ritengo che sia più giusto riportare le sue considerazioni piuttosto che la mia interpretazione che certamente non sono un brillante cronista.
“Il Ryla è un seminario di una settimana, che ormai da 27 anni, il Distretto 2040 propone ai giovani, laureati o laureandi delle varie Università milanesi, su tematiche di attualità e di cultura.
Il Corso Ryla è un’espressione del servire rotariano. Dirigenti d'azienda, professionisti, professori universitari persone pubbliche hanno dedicato il loro tempo all'impostazione e alla realizzazione del Corso. Essi hanno trasferito in tal modo ai partecipanti le loro esperienze, conoscenze e riflessioni per consentirgli di conoscere e capire il mondo del lavoro e, in questo ambito, il ruolo della persona, dei suoi valori e della sua dignità.
Il Ryla 2012 si è ispirato ai valori fondamentali del Rotary: il servire, l’amicizia, la valorizzazione delle diversità, l’integrità e la leadership.
Negli ultimi tempi sempre più spesso si parla di crisi. Basta leggere un giornale, guardare un programma televisivo o semplicemente parlare con le persone che ci circondano per incappare in questa parola. Quante volte abbiamo sentito affrontare questo tema?

Crisi dell’economia
          Crisi dei valori della famiglia
                   Crisi dei valori
                            Crisi della politica
                                    Crisi del mondo del lavoro
                                             Crisi del sistema bancario
                                                       Crisi culturale

Le CRISI si possono classificare come
CONGIUNTURALI: Il modello non cambia. Cambiano gli equilibri interni.
STRUTTURALI: Deve cambiare il modello.
Quella che stiamo vivendo è sicuramente una crisi strutturale. È necessario ripensare i modelli sui quali si basa la nostra società poiché questi non sono più in grado di funzionare, sono venute a mancare quelle basi sulle quali si fondava.
Un esempio può essere quello della famiglia: siamo portati a considerare i rapporti famigliari un valore imprescindibile della nostra vita, ma non è più univoco e pacifico ciò che si intende per famiglia. Dopo l’introduzione dell’istituto giuridico del divorzio, della diffusione della convivenza, ecc. ci troviamo di fronte a famiglie totalmente diverse da quelle del passato (si pensi ad esempio alle così dette famiglie allargate).
Inquadrato in questo dibattito il tema del Ryla 2012 si è rivelato più il punto d’arrivo che non il punto di partenza. Il tema

“Il volano etico per una società da rinnovare”

Sintetizza in pieno la risposta che tutti i partecipanti hanno sentito di dover dare alla domanda su come è possibile superare questa crisi, su quale valore si pensava di dover fondare i nuovi modelli della società affinché questi funzionino e rispondano alle esigenze attuali della società nella quale viviamo.
Sono state individuate almeno tre dimensioni dell’etica:
la legalità vale a dire la correttezza nei comportamenti, improntati al rispetto delle regole definite in base a obiettivi di efficienza e di equità;
-      il bene comune, con riferimento al ruolo delle dimensioni altruistiche, oltre a quelle del puro interesse egoistico, troppo spesso disattese nelle scelte del moderno homo economicus. Sempre più spesso si parla di “IO” e sempre meno di “NOI”;
-      la moralità, vale a dire la libera accoglienza individuale, interiore ed esteriore, dei “valori giusti” compresi quelle di origine religiosa.
A conclusione del RYLA i partecipanti hanno dovuto individuare un progetto comune al quale destinare la somma di 1000 euro.
Sono stati proposti diversi progetti. Uno di questi riguarda Nico (Nicolò Passilongo), un ragazzo di 26 anni, rimasto vittima di un incidente in mare la scorsa estate. Questo incidente lo ha reso tetraplegico, ma non ha intaccato la sua voglia di vivere.
I suoi amici, per aiutare la madre di Nico hanno deciso di creare l’associazione Ace of Spades.
Infatti Nico al suo ritorno a casa avrà bisogno di un ambiente su misura dove tutto dovrà essere adattato alle sue esigenze, anche per restituirgli quanta più autonomia possibile (seppur limitata).
Al termine della discussione tutto il gruppo era concorde nel donare questa "piccola grande" cifra a Nico, consapevoli che questa sarà solo una goccia nell'oceano delle sue necessità, ma è pur sempre un aiuto, un incoraggiamento che di certo potrà fare la differenza per Nico.
Qualora ce ne fosse bisogno, abbiamo avuto la conferma che i service rivolti alle giovani leve sono comunque importanti e nello spirito della nostra associazione che si prefigge di trasferire valori di alta professionalità e moralità nonchè di attenzione all’altro.
Il tocco della campana ha riportato tutti alle occupazioni quotidiane.

                                                                                      A cura di Aldo Bottini

mercoledì 16 maggio 2012

Incontro del 19 Aprile 2012 con Dario Casati : Le crisi alimentari : un problema del mondo di oggi

Una relazione complessa ed articolata quella del professor Casati che, partendo dal problema dell’alimentazione del mondo, tema tra l’altro al centro di EXPO 2015 e quindi al centro di molte riflessioni che ci porteranno a questo evento, partendo da questo evento appunto ha spaziato su una serie di argomenti socio-politico-economici che hanno reso particolarmente interessante l’intervento.
Parlare di crisi alimentari nel mondo di oggi può sembrare sorprendente e quasi paradossale. D’altro canto le crisi esistono e sono molto diffuse.
La situazione depressa dell’economia attuale ha forse accentuato alcuni aspetti di queste crisi alimentari, si sono verificati sensibili aumenti dei prezzi che poi ridiminuiti per infine stabilizzarsi.
Oggi abbiamo nel mondo circa 850 milioni di persone che si trovano sulla soglia della fame.
Questo numero è fatalmente destinato ad aumentare e, nel 2020, è prevedibile che le persone sulla soglia della fame saranno tra 900 e 950 milioni. Un numero enorme!
Ma l’analisi è banalmente questa oppure esistono altri fattori di cui bisogna tenere conto?
Il professor Casati ha attirato la nostra attenzione su alcuni aspetti di questa composita entità che è il mondo che viviamo.
Di fatto il mondo è caratterizzato da diverse aree geografiche che possono essere così raggruppate per tipologia:

  1. aree del mondo in via di sviluppo che non possiedono entità e ricchezze;
  2. aree del mondo in via di sviluppo costituite dai cosiddetti paesi emergenti;
  3. paesi che hanno superato il problema della fame;
  4. paesi ricchi che sono circa un sesto della popolazione globale della terra.
 In queste diverse aree sono diversi anche i problemi legati alla alimentazione passando: dalla “food security”, possibilità di alimentarsi con regolarità; alla “food safety”, qualità e affidabilità del cibo che si consuma.
E’ evidente come la sicurezza (security) sia legata alla sicurezza della regione (governi stabili, assenza di guerre, oltre alla condizione economica); come è evidente che la affidabilità (safety) di quello che si mangia è tipica dei paesi/regioni in cui, oltre alla ricchezza, vi siano elevati livelli culturali ed una situazione complessivamente pacificata e regolata.
D’altro canto esistono anche nel comparto alimentare alcuni paradossi tipici dell’economia governata solo dalla logica di mercato. Se il prezzo dei generi alimentari aumenta allora aumenta anche l’interesse a produrre, diversamente l’interesse alla produzione è scarso se non nullo.
Altra considerazione interessante posta alla nostra attenzione dal professor Casati è che, con l’evoluzione economica dei paesi, vi è anche una conseguente evoluzione del tipo di dieta che passa da dieta puramente vegetariana a dieta prevalentemente proteica.
E’ indubbio, secondo il professor Casati, che i paesi ricchi hanno sottostimato l’importanza e la portata del problema delle crisi alimentari del mondo ed abbiano più spesso pensato ad interventi di assistenza a posteriori piuttosto che a progetti di vero e proprio sviluppo.
Senza che questi rappresentino un vero e proprio decalogo di riferimento o la ricetta di soluzione dei problemi, il professore ha terminato il suo intervento con alcune considerazioni sintetiche ma istruttive:

  1. l’aiuto alimentare è utile ma solo nella logica della stretta emergenza;
  2. serve un incremento della produttività agricola; bisogna ridurre anche le perdite migliorando la logistica (locale);
  3. occorre riconsiderare, rafforzandolo, il ruolo dell’agricoltura nei paesi dell’occidente;
  4. dobbiamo evitare di seguire modelli insulsi (lontani dagli schemi convenzionali delle aree di appartenenza) e, soprattutto, imporre ad altri di seguire per forza i nostri;
  5. concentrare l’attenzione su politiche che migliorino l’accessibilità al mondo dell’agricoltura (caso che ora non è);
  6. evitare il male della “finanziarizzazione” del mondo dei mercati agricoli (male occidentale, in particolare dei mondi anglosassoni);
  7. l’occidente ha il dovere di continuare a produrre ed aumentare la produttività; non bisogna cadere nella spirale negativa di pensare che possiamo comperare in giro per il mondo ciò che ci serve.
 Un insieme di suggerimenti che sembrano essere anche una guida su come impostare i service della nostra associazione mettendo quindi a disposizione di chi ne ha bisogno l’insieme delle professionalità, presenti nel Rotary, per aiutare chi è in difficoltà a crearsi un persorso indipendente.
Dopo un interessante dibattito il tocco della campana ci ha riportato alle attività impellenti come sempre.

                                                                                                                     A cura di Aldo Bottini