martedì 28 maggio 2013

Incontro di Giovedì 23 Maggio 2013 con Piergiorgio Danelli : "La chirurgia oggi. Dall'Arte al presente attraverso la tecnologia"

La serata è stata anzitutto allietata dall' ingresso nel Club di un nuovo socio: l'Avv. Giuseppe Giannì.
In seguito alla presentazione del Presidente Bottini, l'Avv. Giannì, accompagnato dalla Signora, ha rivolto a tutti i presenti un saluto  ed un particolare ringraziamento ad Alessandro De Cicco per avergli offerto la possibilità di associarsi al nostro gruppo
La presenza di Giannì rappresenta un ampliamento delle competenze già presenti nel Club essendo agli esperto in materia di Diritto Amministrativo.
Il nostro Socio PierGiorgio Danelli, medico chirurgo, docente universitario, nonché primario ospedaliero ci ha accompagnati attraverso la storia della medicina con una rapida carrellata nei corso dei secoli.
Il termine chirurgia deriva dal greco e coniuga in sé l'espressione "lavorare" e l'espressione "mani", essa rappresenta dunque necessariamente un'attività manuale.
La prima traccia di un intervento chirurgico risale a circa 6500 anni fa allor quando, con la trapanazione del cranio, si allontanavano gli spiriti maligni che si erano impossessati della mente del malato (il che evidenzia comunque una sofferenza a livello celebrale).
È curioso rilevare che in Francia, nel XVII sec. si seguivano ancora le stesse metodiche.
Nel medioevo la chirurgia era lasciata ai barbieri tanto che nel 1540 viene costituita la Compagnia dei barbieri chirurghi e nel 1745 in Inghilterra venne costituita la Royal Surgeons Company. 
L'attività del medico era diversa da quella del chirurgo, egli interveniva sempre dall'esterno senza avere un contatto fisico con il paziente ma somministrando allo stesso medicinali e preparati chimici che si riteneva potessero recare beneficio al malato.
Il primo vero inquadramento teorico va ricondotto al Vesalio con il De humani corporis fabbrica.
E solo nel XIX sec. invece che si arriva a comprendere i termini di emostasi, infezione ed anestesia.
L'emostasi era già stata teorizzata da Ambroise Paré nel 1500.
Laennec nel 1800 inventa la stetoscopio; poiché il medico non poteva toccare i corpo del paziente, (prerogativa come detto del medico chirurgo) e dovendo egli visitare una signora assai formosa Laennec ebbe l'intuizione di inventare uno strumento che gli potesse consentire di auscultare "a distanza" il paziente, intuizione che ebbe guardando dei bambini giocare con una canna di bambù e quindi in un modo del tutto casuale come gran parte delle scopette scientifiche sono state.
A Vienna nel 1847 viene intuita la trasmissione di malattie dovuta alla scarsa igiene tra i medici, poiché si rilevò che i reparti di ostetricia nei quali operavano esclusivamente ostetriche presentavano un tasso di mortalità tra le puerpere assai inferiore a quello riscontrato nei reparti nei quali operavano i chirurghi.
Nel 1879, poi, Pasteur dimostrò la contaminazione batterica ma fu fortemente osteggiato dai suoi colleghi medici.
Nel 1883 Lister accerta la trasmissione della cancrena tra pazienti ai quali venivano applicate fasciature sporche e sui quali si interveniva con ferri riutilizzati.
Fu così accertato che l'applicazione sulle ferite di acido fenolico consentiva di ridurre la trasmissione.
Anche l'anestesia, che oggi tutti conosciamo, fu scoperta quasi casualmente.
Nel 1799 già si era accertato che l'uso dei gas esilaranti (laughing gas) provocava ilarità, talvolta irrefrenabile, nel soggetto a cui venivano somministrati.
Nel 1846 a Boston si scoprì poi che dopo le risate il soggetto spesso si addormentava.
Così pure i raggi X, come tutti sappiamo scoperti dal fisico Roentgen nel 1894, vennero individuati per sbaglio nel laboratorio di casa mentre Roentgen era intento a fare tutt'altra ricerca.
Kocher scoprì anch'egli casualmente la pinza che ancora oggi porta il suo nome, con l'uso della quale la mortalità per tiroidectomia venne ridotta dal 75% al 1%.
Dobbiamo attendere sino al 1900 per veder diffondersi l'uso dei guanti di gomma e degli ambienti sterili.
Il primo trapianto di rene fu effettuato da Murray nel 1954.
Il primo trapianto di cuore fu effettuato da Barnard nel 1963.
La scoperta della ciclosporina risale invece solo al 1972.
Il primo intervento di resezione di un organo interno in laparoscopia è stato effettuar in Brasile nel 1975.
Molti passi sono stati fatti negli anni sino a giungere alla messa a punto del robot "Da Vinci Surgical Assistant" realizzato in Germania nel 1988.
Questo strumento non serve per eseguire interventi di ogni tipo né possiamo immaginare che abbia sostituito l'intervento del chirurgo.
Esso presenta un'evidente utilità in alcuni interventi particolari come quelli legati alla chirurgia della mano.
La consolle ed il robot oggi sono presenti nelle stesse sale operatorie dove opera il chirurgo e costituiscono un valido supporto.
Enormi passi sono stati compiuti con riguardo alla ricerca ed allo sviluppo di mezzi diagnostici.
Oggi possiamo ricostruire in modo virtuale anche un organo del corpo umano.
Allo stesso modo le terapie mediche hanno avuto un'accelerazione rilevante per effetto della scoperta, nel 1953, dell'elica del DNA.
Tutte queste scoperte, però, non devono prendere sopravvento sulla clinica.
Non sarebbe utile né per la medicina né per i pazienti abbandonare la semeiotica.
Non dobbiamo farsì che l'interesse dell'industria venga anteposto a quello del paziente ammalato e quindi fondamentale tenere a mente che l'occhio clinico rappresenta uno strumento incredibile per la cura delle malattie. 
L'occhio clinico è l'esperienza del chirurgo.
La tecnologia rappresenta un'evoluzione che non possiamo più trascurare ma l'esperienza è fondamentale per non perdere quel patrimonio che verrebbe, diversamente, cancellato dall'Imaging.
Occorre quindi insegnare ai giovani ad eseguire personalmente determinati interventi così per esempio la sutura manuale o automatica. I giovani medici chirurghi devono oggi conoscere l'offerta tecnologica ma devono anche essere in grado di intervenire con gli strumenti della chirurgia tradizionale.
Attraverso questo percorso si potrà non solo tramandare la conoscenza e l'esperienza acquisite nei secoli ma si potrà anche limitare i costi della chirurgia che, se non monitorati e dominati, sono destinati a crescere in modo esponenziale.
                                                                                
                                                                                   A cura di Massimo Audisio